LA FILEF NEL MONDO
Di Rodolfo Ricci, Coordinatore FILEF Nazionale, Roma
A livello globale, la Filef come organizzazione di massa nasce nell’alveo del PCI ma è fin dall’inizio un’organizzazione pienamente autonoma con partecipanti aderenti a una varietà di formazioni politiche di sinistra e di centro-sinistra, o senza affiliazione politica. L’attivismo strettamente politico è stato sempre accompagnato da attività di servizio, culturali, educative e informative rivolte alle diverse comunità emigrate, con un approccio interculturale, privilegiando un’attività più sociale che politica.
Questa caratteristica si è accentuata dalla seconda metà degli anni ’80 in poi, quando gli emigrati politicizzati delle varie Filef all’estero hanno sviluppato un lavoro sociale e culturale nei diversi circoli, più strettamente collegato alle organizzazioni progressiste dei paesi di accoglienza piuttosto che con l’Italia, mentre i collegamenti ideologici con l’esperienza del PCI italiano andavano gradualmente sfumando. Hanno optato in ciascun paese per relazioni privilegiate con i partiti socialdemocratici o laburisti, oppure con formazioni di sinistra radicale o con movimenti ambientalisti.
Di solito le varie Filef (e le altre organizzazioni regionali aderenti) hanno tenuto insieme, in quanto associazioni, queste varie anime e ispirazioni, con un pluralismo interno che ha costituito la loro specificità e ricchezza, ha consentito loro di sopravvivere fino ad oggi e di attraversare tempi molto complessi. Il rapporto con le forze sociali e i sindacati locali è diventato più significativo di quello con i partiti politici. Peraltro i due primi fondatori della Filef italiana (Carlo Levi e Paolo Cinanni) furono figure indipendenti portatori di una visione autonoma della politica e della funzione del partito e non sempre in sintonia con il PCI.
Dall’inizio degli anni ’90, poi, l’autonomia dell’associazione si è ampliata ulteriormente mentre le federazioni del PCI all’estero chiudevano. Le organizzazioni della FILEF intanto avevano ‘traghettato’ l’esperienza di impegno politico sin dagli anni ’70, fino all’introduzione del diritto di voto nelle elezioni italiane per i cittadini italiani residenti all’estero, che è stato esercitato per la prima volta nel 2006. Per circa 15 anni quindi le varie FILEF nel mondo sono rimaste attive mentre l’organizzazione di tutti i partiti italiani all’estero si riduceva drasticamente per poi rinascere in modi più solidi, ma in forme e con obiettivi molto diversi, finalizzati essenzialmente all’organizzazione del voto all’estero.
Dei quasi 50 anni di vita della Filef, solo meno della metà possono essere letti in una relazione stretta col PCI, e comunque, sempre con la particolare autonomia che caratterizza le organizzazioni sociali di massa. Negli ultimi 25 anni le varie FILEF sono state pienamente autonome sul piano politico, sempre più interculturali, mentre consolidavano le loro relazioni con le organizzazioni sociali e sindacali locali e italiane.
La rete Filef nel mondo comprende oltre 300 tra associazioni e club in Europa, Americhe, Australia e Africa. In Svizzera la rete delle Colonie Libere conta, ad esempio, oltre 60 associazioni e la Fais-Svezia 16. Più recentemente sono state costituite o rimesse in piedi le Filef di Bruxelles (prevalentemente di nuova emigrazione), di Buenos Aires, Montevideo, Rio de Janeiro, Caxias do Sul e Atene. Le reti aderenti più significative sono legate alle regioni italiane (Usef-Sicilia, che conta circa 80 associazioni, Alef-Friuli circa 50 associazioni nel mondo e Arulef-Umbria circa 30 associazioni nel mondo). Nelle regioni italiane, le FILEF sono attive in Basilicata, Puglia, Campania, Sardegna, Lazio, Abruzzo, Toscana, Emilia Romagna e Lombardia. Le Filef regionali sono inoltre strettamente connesse con altre decine di associazioni regionali all’estero. Con la nascita della FIEI (Federazione Italiana Emigrazione Immigrazione), fondata nel 2000, si è consolidato il rapporto di collaborazione permanente con l’Istituto F. Santi (già iniziato con il coordinamento Filef-Santi all’inizio degli anni ’90) il quale dispone di una propria rete di decine di associazioni sia in Italia che all’estero.
In prospettiva, la struttura della Filef va assumendo i caratteri di una rete policentrica, in grado di valorizzare le tante originalità in essa presenti e in cui la comunicazione interna sia finalizzata alla realizzazione di progettualità transnazionale nei diversi ambiti di lavoro tradizionali e in quelli determinati dai flussi di nuova emigrazione.
FILEF IN THE WORLD
by Rodolfo Ricci, FILEF National Coordinator, Rome
At a global level, FILEF as a mass organization was born in the mould of the Italian Communist Party (PCI), but it has been from the start a fully autonomous organization, with participants involved in a variety of political formations of the left and centre-left, or with no political affiliation at all. Strictly political activism has always been accompanied by activities of service, culture, education and information aimed at the various migrant communities, with an intercultural approach. All organizations of our network have always favoured a social rather than political activity.
This characteristic became even more pronounced from the second half of 1980s, when politicized migrants from the various FILEF abroad developed a range of social and cultural activities more closely connected with progressive organizations in the host countries, rather than in Italy, while ideological connections with their experience of the Italian Communist Party were gradually fading away. They opted in each country, in a differentiated manner, for privileged relations with Social Democratic or Labour parties, or with groups of the more radical left, or with environmentalist movements.
Usually the various FILEF held together as associations: an internal pluralism that constituted their specificity and their richness, which enabled them to survive through very complex times, until now. In all countries, the relations with local social forces and unions have become more significant than links with political parties. On the other hand, the two first founders of FILEF, Carlo Levi and Paolo Cinanni, were independent supporters of a very independent vision of politics and of the role of parties, no always in accord with the PCI.
Then from the early 1990s, the autonomy of the association grew wider, while the federations of PCI abroad were closing down. The experience of political commitment throughout the 1970s until the introduction soon of the right to vote in Italian elections by Italian citizens residing abroad, which was exercised the first time in 2006. For about 15 years, therefore, the various FILEF in the world were active while the organizations of all Italian parties abroad were drastically reduced, to restart again in more solid ways, but with very different forms and objectives, when Italians abroad could vote in Italian elections.
Over 50 years since FILEF was founded, only less than half can be seen as being a in close relation with PCI, and however with particular autonomy. Over the last 25 years the various FILEF have been fully autonomous on a political level while consolidating their relations with local and Italian social organizations and trade unions.
The network of FILEF throughout the world in 2015 comprises over 300 associations, clubs and circles in Europe, the Americas, Australia and Africa. The widest networks are in the Italian regions (Usef-Sicilia with about 80 associations, Alef-Friuli with over 50 associations in the world and Arulef-Umbria with about 30 associations in the world) and a number of countries abroad, like Switzerland with the Colonie Libere network with over 60 participating associations, or like FAIS-Svezia with 16. More recently, FILEF were founded or re-established in Bruxelles, Buenos Aires, Montevideo, Rio de Janeiro, Caxias do Sul and Athens.
Throughout the Italian Regions, FILEF are active in Basilicata, Puglia, Campania, Sardinia, Lazio, Abruzzi, Tuscany, Emilia Romagna and Lombardy. These regional FILEF are closely connected with dozens of Italia regional association abroad.
When FIEI (Federazione Italiana Emigrazione Immigrazione) was founded in 2000, a permanent collaborative relation was established with Istituto F. Santi, which has a network of about 50 associations in Italy and abroad.