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Fake news – Filef Australia
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Nuovo Paese Nuovopaese 2017

Nuovo Paese – il numero di gen_feb 17

NUOVO PAESE – il mese di gen_feb 17

Tra finto e falso (English version follows) 

Non sappiamo fino a quando come NP riusciremo a continuare con questa impresa di informazione e di opinione – ma sopratutto politico-sociale – non per mancanza di impegno o convinzione, ma per questione di costi.

In un’epoca e in una cultura fortemente globalizzate e conformiste, la presenza di voci rigorosamente indipendenti, insieme all’espressione delle varie componenti sociali, è indispensabile per controbilanciare le pratiche pervasive di un’informazione che tratta le grandi questioni che riguardano l’umanità come  se fossero questioni di pubbliche relazioni o, addirittura, sotto forma di  “bufale”.

Dobbiamo riconquistare la tutela di ciò che è esssenziale per una vita dignitosa e per la sopravvivenza della Terra come pianeta ospitale per tutte le forme di vita. Non bisogna lasciare che conquiste fondamentali ottenute dalle lotte durante la rivoluzione industriale si dissolvano nel gran mare della disuguaglianza, che è il processo sociale ed economico che si sta globalizzando più efficacemente rispetto a tutti gli altri.

Questo cammino umano è reso ancor più difficile dalla diffusione di notizie false, come quelle utilizzate per far la guerra contro l’Irak o per vantare i mitologici benefici di un’economia privatizzata.

Non c’è da meravigliarsi del disorientamento e della disgregazione dell’unità politica che si sta verificando sopratutto in Occidente, un’area  che a partire dal secondo dopoguerra sembrava aver omogeneizzato la sua cultura e – per dirla in termini gramsciani – diffuso la sua egemonia a livello globale.

Un esempio lampante di questa situazione è la recente accusa americana alla Russia di aver interferito nelle elezioni americane vinte da Trump attraverso la diffusione di informazioni false.

Non una battuta, ma un’accusa diretta e chiara, priva di qualunque senso dell’ironia, considerata la lunga storia di interferenza americana, diretta e indiretta, in parecchi paesi sovrani. Senza considerare il fatto che gli USA negli ultimi anni hanno perfezionato le tecniche di “cambiamento di regime” così bene, che i tempi in cui si faceva tutto attraverso lo spionaggio, per evitare accuse di operare contro le convenzioni internazionali, sono lontani.

Oggi bastano notizie finte o false, diffuse strategicamente, per giustificare quello che una volta non era giustificabile.

Between fake and false

We don’t know for how long as NP we can continue with this enterprise of information and opinion – but above all political and social. However, this will depend on costs and not on lack of effort or belief.

The presence of independent voices are essential to counter the public relations and spin that are used to mediate humanity’s big issues within a highly globalized and conformist culture.

We must safeguard what is basic to a decent life and for the survival of Earth as a planet hospitable for its life forms. We must also avoid that the fundamental rights from industrial revolution struggles dissolve in the sea of inequality – the social and economic phenomenon that is being globalized more effectively than any other.

Human progress is being made even more difficult by the spread of false information, such as that used for arguing war against Iraq or to boast the mythological benefits of a privatized economy.

It is therefore no surprise the disorientation and disi
ntegration of political unity that is occurring particularly in the West that since WWll seemed to homogenize its culture; or put in Gramscian terms, achieve global hegemony.

A striking example is the recent US claim that Russia interfered in the election won by Trump through the dissemination of false information.

The claim was made without any sense of irony, given the long US history of interference, direct and indirect, in several sovereign countries.

It also ignored that the US in recent years have perfected “regime change” so well that the days of espionage and covert operations, to avoid accusations of acting against the international conventions, are history.

Today, fake or false news, spread strategically, can justify what was once unjustifiable.

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